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LA CILIEGIA: STORIA E CARATTERISTICHE DI QUESTO FRUTTO
Di origine asiatica, precisamente nella zona compresa fra il Mar Caspio e il Mar Nero, la ciliegia si è diffusa in Egitto sin dal VII secolo a.C., poi in Grecia e successivamente in Italia; intorno al II secolo a.C. è Varrone a illustrarne dettagliatamente l’innesto. Ma come è arrivata nel nostro Paese? Plutarco, Plinio il Vecchio e Columella ne attribuiscono il merito al console romano Lucullo che, di ritorno da una campagna militare contro Mitridate, probabilmente la portò da Cerasonta, cittadina greca dell’Asia Minore, l’attuale Kiresun. Per questo motivo, i Romani la chiamarono Cerasus, nome che il ciliegio si porta appresso ancora oggi: la denominazione scientifica è, infatti, Cerasus avium. Alcuni autori, invece, indicano il ciliegio come facente parte del genere Prunus, attribuendo così una variante al nome classico: Prunus avium.
La ciliegia è una drupa ovoidale, tondeggiante o cuoriforme, di circa 1-2 cm di diametro; si può anche trovare con una forma a sfera leggermente allungata. La fioritura avviene in primavera contemporaneamente alla comparsa delle foglie: uno spettacolo della natura per la densità e la profusione di mazzetti fiorali bianchi, che donano alla chioma un aspetto candido.
PROPRIETÀ NUTRIZIONALI DELLA CILIEGIA
La composizione dei principi nutritivi non cambia molto da una varietà all’altra. Oltre alle vitamine A e B, troviamo proteine, sali minerali di calcio, magnesio e ferro. Presenti anche sostanze antiossidanti, principalmente antociani. Le ciliegie sono ricche di zuccheri ma con un minimo apporto calorico, appena 38 kcal ogni 100 grammi, ideali quindi per una dieta ipocalorica. Presentano inoltre un buon assortimento di acidi organici ed una discreta quantità di potassio. Eccone la composizione tipo:
- Acqua: 86.2 g
- Proteine: 0.8 g
- Lipidi: 0.8 g
- Zuccheri semplici: 9 g
- Kcal: 38
- Potassio: 229 mg
- Calcio: 30 mg
I BENEFICI PER L’ORGANISMO
La presenza di antocianine, potenti antiossidanti, rende questi frutti un importante alleato nel bloccare l’accumulo di depositi lipidici nelle arterie e nel combattere l’azione dei radicali liberi. Inoltre sono utili contro infiammazioni e dolori alle articolazioni. Le ciliegie sono diuretiche, aiutano a depurare il fegato e favoriscono il buon sonno. Sono dissetanti e, infine, aiutano chi soffre di stipsi. Grazie al buon contenuto di potassio, sono consigliate nella dieta per ipertensione, mentre le fibre, delle quali sono ricche, aiutano nelle diete dimagranti.
In cosmesi, si utilizza la polpa delle ciliegie come rinfrescante ed astringente su pelli irritate; si possono preparare inoltre maschere per rivitalizzare la pelle del viso.
CURIOSITÀ SULLA CILIEGIA
Il nome latino Avium fa riferimento al fatto che la disseminazione dei semi, i cosiddetti noccioli, contenuti all’interno dei frutti, avviene soprattutto per opera degli uccelli, attratti dal colore e dal sapore. In molti dialetti italiani, la ciliegia è indicata col termine cerasa, evidente eredità latina. Il ciliegio viene anche coltivato per il suo legno rosato, particolarmente apprezzato nei lavori di ebanisteria, per la produzione di mobili fini e per la fabbricazione delle pipe.
LA CILIEGIA IN CUCINA
La ciliegia è un frutto particolarmente apprezzato per forma, aspetto e sapore. Ai bambini vanno date con cautela, possibilmente sopra i due anni d’età magari snocciolate; possono infatti dare problemi digestivi e bisogna fare attenzione che il nocciolo non venga ingerito o, peggio, masticato, dato che può liberare quantità pericolose di acido cianidrico. Ma la ciliegia può essere utilizzata anche in modi differenti, ad esempio per la preparazione di confetture, sciroppi, succhi, canditi, sorbetti e liquori: oltre al già citato maraschino, tipico italiano, altri liquori sono il Kirsch tedesco, il Cherry Brandy e la Ratafìa, di tradizione biellese
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