Il cavolo nero è un ortaggio dalle mille virtù, conosciute e contemplate fin dall’antichità, impariamo ad utilizzarlo come rimedio naturale e ad amarlo in cucina con tante sfiziose ricette
Il cavolo nero appartiene alla famiglia delle Crucifere (o Cruciferae) del genere Brassicacee (o Brassicaceae), varietà dei cavoli a foglia come i cugini: cavolo verza, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolino di Bruxelles, cavolo rapa, broccolo e così via. A differenza di cavolfiore e broccolo, non sviluppa una testa centrale, ma cresce con foglie lunghe, croccanti, arricciate verde scuro con sfumature bluastre. Il nome deriva dal greco kaulós, che significa infatti gambo, fusto, viene chiamato inoltre cavolo a penna, cavolo palmizio o cavolo toscano, proprio perché alla Toscana spetta il merito di averlo saputo valorizzare al meglio con ricette salutari e confortevoli come la famosa ribollita.
Proprietà
Il cavolo nero è un concentrato di sostanze benefiche, una fonte preziosa di sali minerali, tra cui calcio, potassio, magnesio, ferro, zinco, fosforo, rame, sodio, zolfo, manganese, fluoro e selenio. Quanto a vitamine non è certo di meno, troviamo infatti vitamina A, , B1, B2, B3, B6, B12, C e K. Ma ci sono altri buoni motivi per amarlo, non contiene colesterolo, apporta circa 49 calorie per 100 grammi di prodotto, ha proprietà decongestionanti, depurative, diuretiche, antiossidanti e lassative, attenzione a cuocerlo troppo a lungo, potrebbe dare l’effetto opposto (astringente). Tutte queste proprietà salutari lo rendono un vero portento, ottimo nella prevenzione e cura di numerose malattie o sintomi dolorosi: influenza, mal di gola, raffreddore, scottature ed eczemi, artrite, ferite, eruzioni cutanee e piaghe, occhi arrossati e stanchi, dolori muscolari, punture di insetto, gotta, stanchezza cronica, depressione e ansia, vermi intestinali, ulcere gastriche e colite.
È estremamente prezioso per lo stomaco e l’intestino, grazie alla presenza, al suo interno, di glutammina, che aiuta a mantenere intatta la barriera tra l’interno dell’intestino e il resto dell’organismo, tanto che la sua efficacia sembra essere addirittura superiore all’azione dei classici antiacidi.
Ottimo sia assunto per via orale sotto forma di succo, centrifugato, frullato, cotto al vapore, crudo, fermentato o essiccato, che utilizzato per uso esterno nella preparazione di impacchi e bendaggi, vediamo insieme come prepararli.
Come si preparano gli impacchi di cavolo nero
Prendete le foglie ed eliminate la costa centrale, anche dalle foglioline più piccole. Appiattite le foglie con un mattarello o con la macchina per fare la pasta. Strizzate bene, nel caso sia uscito del liquido durante lo schiacciamento. Posizionate le foglie sulla parte da trattare formando uno strato abbastanza spesso (1 cm circa), bloccatele aiutandovi con delle garze di cotone, una sciarpa di seta o molto semplicemente una maglietta. Lasciate agire per un’intera notte o giornata e in caso di ferite e ascessi con spurgo consistente cambiate l’impacco più volte, perfetto anche in caso di scottature. Per curare occhi rossi, stanchi e irritati potete invece preparare un infuso di camomilla con l’aggiunta di alcune gocce di succo di cavolo nero, precedentemente filtrate con una garza o un tessuto a trama finissima e picchiettare con un dischetto di cotone la zona perioculare, oppure utilizzarlo come “collirio”.
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